La Storia di Torre del Greco
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         Industria del corallo Piscopo del 1927

Decaduta ormai l’attività a Trapani, Livorno, Genova e Marsiglia, Torre è l’unico centro noto in Italia e all’estero per la pesca e la lavorazione del corallo, cammei e affini, tanto da essere chiamata la ”Capitale del Corallo”. Si adoperano due tipi di corallo: quello mediterraneo, di colore rosso, a forma di cespuglio, pescato presso le coste della Sardegna, della Sicilia, della Corsica, di Ponza, dell'Africa Settentrionale con le tradizionali barche coralline; quello giapponese che, pescato nei mari del Giappone, della Cina e nel Pacifico,viene importato ed. è piuttosto grosso e compatto e si distingue nelle varietà di ”bianco o bianco macchiato”, "moro o aka” rosso intenso, ”ceraauolo o satsuna o momo” rosso ciliegia, ”scotch” con chiazzature bianche, ”pelle d’angelo o boké” di colore rosa, molto pregiato,”magai” di colore rosa carico, ”garnet” di colore rosa granato, ecc.

   
       Sirene - Corallo inciso a tuttotondo 1956
   (da "Museo del Corallo" di C. Ciavolino) 1985

Per i cammei si incidono conchiglie come la cassis madagascarensis” deetta sardonica, la ”cassis rufa” detta corniola, la ”cyprea tigris” detta porcellino. Dall’estero provengono pure perle, tartaruga, avorio, madreperla. Fra i produttori sono da ricordare per primi il cav.Vincenzo Piascopo dal 1868 che costituì in Torre la ”Permanent Exibition del Corallo” in un grande palazzo in Via Vittorio Veneto e una ”Manifatture di Corallo” sull’Autostrada Napoli-Pompei per i turisti di passaggio e Adelaide Veneziani, nipote di Filippo, distaccatosi dell'Azienda Martin, che ai tempi della scoperta di Sciacca armò sei coralline, reclutò per il lavoro in laboratorio oltre 200 donne, pendette corallo siciliano a Torre (1).

1) E. Torrese op. cit. pag. 21-38 e 57.


                            Cespi di corallo
    (da "Museo del Corallo" di C. Ciavolino) 1985

Si segnalano fra i Maggiori di oggi Liverino, Apa, Ascione, Coscia, De Simone, Liguori, Mazza, Onorato, Aucella, Gentile, Jacobelli, Sebastianelli, D'Amato, D’Orlando, e ancora Veneziani. Diverse migliaia di abili artigiani, che lavorano come dipendenti delle grandi Ditte o per conto proprio, creano, in stile classico o moderno, piccoli capolavori (collane, orecchini, braccialetti, anelli, crocette, gemelli da polso, ciondoli, fermagli., rosari, statuine, figurine, ecc, ) che sono frutto non solo di abilità tecnica, ma anche di fantasia e di gusto diventati per i torresi un istinto.

        
                Testa femminile in pietra lavica
  (da "Museo del Corallo" di C. Ciavolino) 1985

E qui non possiamo far a meno di segnalare Carlo Parlati, Franco Battiloro, Michele Scala, Giuseppe Siniscalchi, Salvatore Balzano, Paolo Battiloro, Vincenzo Cirillo, Alessio Sorrentino, Franco Esposito, Crescenzo Gaglione, Gennaro Garofalo, Giovanni Ammendola. I rari prodotti vengono smerciati in Italia e all’estero (Stati Uniti d’America, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Portogallo, Svezia, Arabia Saudita, Algeria, India, Giappone, Australia, Canada, Costarica, Cuba, Messico, ecc. Il commercio, nonostante la crisi del settore, si mantiene attivo e il fatturato annuo complessivo è di diversi miliardi. L'Associazione Produttori di Corallo, Cammei e Affini, costituitasi nel 1977, dà un marchio di ai manufatti prodotti dalle Aziende associate, svolge pubblicità all'estero, allestisce Mostre in Italia ed in tutto il mondo.